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dal Microfilm al Digitale

Dal Microfilm al Digitale: bobine, microfiches e aperture cards

Per decenni la pellicola delle bobine micrografiche è rimasta l’unico dispositivo analogico a rispondere ai requisiti della conservazione sostitutiva. Determinati tipi di documenti, anche amministrativi, potevano essere distrutti solo dopo aver effettuato la copia in microfilmatura. Una formula sicuramente efficace, dal punto di vista logistico, economico e della sicurezza: possibilità di liberare interi scaffali e archivi, adesso ridotti al più in qualche armadio nei casi più importanti, con nuovi ambienti da destinare ad un utilizzo alternativo; durata di conservazione del dispositivo (ignifugo e senza deterioramenti nel tempo), anche fino a 500 anni, con possibilità di consultazione attraverso una semplice lente di ingrandimento in controluce.

 06_micCon l’avanzare della tecnologia però, le esigenze di ricerca delle informazioni hanno imposto metodi più veloci, in tutti gli ambienti archivistici, e ciò ovviamente non ha escluso il microfilm che negli ultimi anni ha sì mantenuto le caratteristiche di essere un ottimo dispositivo per la conservazione, ma è diventato obsoleto per quanto riguarda le sue funzionalità in tema di ricercabilità dei dati in esso

04_scandsvcontenuti.

Per quanto possano essere ben suddivisi e catalogati, il microfilm e le microfiches non si avvicinano neanche lontanamente ai vantaggi offerti dalla tecnologia digitale.

Datadisc.it è dotata di strumenti in grado di effettuare la conversione della pellicola su bobine, delle aperture cards e delle microfiches, dal formato analogico al digitale, in positivo-negativo o inverso, operando le opportune strutturazioni e catalogazioni, e successivamente implementando tutte le utilità di ricerca che fin lì non erano possibili, attraverso l’indicizzazione dei dati e/o il riconoscimento OCR full text delle informazioni.

Una scelta quasi obbligatoria per le strutture pubbliche (pensiamo ad esempio alle biblioteche), o aziende private, che fanno dell’uso dei loro archivi parte integrante della loro attività.

Finalità:

Una volta effettuata la lavorazione, il proprietario 02_scandsvdei contenuti avrà a disposizione un archivio digitalizzato e classificato della documentazione, manterrà la copia in microfilm come dispositivo di sicurezza analogico, ma potrà sfruttare le funzionalità elettroniche della ricerca, della stampa, del salvataggio e della condivisione delle informazioni. Egli potrà anche decidere di inserire la documentazione storica convertita all’interno di eventuale archivio informatico già esistente nel circuito aziendale. I file saranno generati in scala di grigio o in bianco e nero, formato tif, jpg o pdf, anche ad alta risoluzione.

Vantaggi:

  • reperibilità istantanea della documentazione in digitale;03_scandsv
  • stampa, salvataggio e condivisione delle informazioni;
  • garanzia di immodificabilità delle informazioni.

Utile sapere:

  • Il microfilm-pellicola è costituito dalla pellicola su bobina, da 35mm o da 16mm, e probabilmente impersona il supporto più utilizzato;
  • La microfiches consiste in una pellicola piana in formato 105x148mm, che riproduce il documento in scala 1:20. molto utilizzato nelle illustrazioni ingegneristiche di grande formato;
  • Le schede “aperture cards” (schede con apertura), sono delle schede su cui è praticato un foro, all’interno del quale è applicato un fotogramma di microfilm da 35mm.
  • Occorre però fare molta attenzione a non sminuire l’utilità della microfilmatura come tecnica di conservazione rispetto alle funzionalità offerte della tecnologia elettronica in materia di ricercabilità: il paragone tra le due componenti sarebbe azzardato oltre che improprio. Infatti, oggi il microfilm viene sempre più spesso utilizzato quale copia di backup di sicurezza, soprattutto attraverso il processo di conversione inverso, cioè direttamente dal formato digitale al microfilm (leggi dal Digitale al Microfilm).