Dal Digitale al Microfilm:
L’era della digitalizzazione si è posta tra i fenomeni che a partire dalla fine del secolo scorso hanno comportato grandi e favorevoli cambiamenti, sia nell’ambito della vita privata dell’individuo, che nel mondo del lavoro. Pur tuttavia, il tema della “conservazione dell’originalità delle informazioni” (con riferimento ai supporti utilizzati), ha guardato e guarda tutt’ora con grande tutela ai cambiamenti suggeriti e talvolta quasi imposti dalla tecnologia. Poiché, se è vero che la copia digitale di un documento può assumere oggi carattere di assoluta fedeltà rispetto all’originale e mantenere il requisito di inalterabilità, è anche vero che un evento estremo, dal semplice guasto del singolo dispositivo alla più catastrofica calamità naturale (terremoti, alluvioni, incendi), potrebbero ancora rappresentare un pericolo all’incolumità delle informazioni che si vuole conservare e tramandare.
L’annosa problematica vede il microfilm mantenere tutt’oggi il suo posto di rilievo. Ma cosa rende ancora oggi tanto speciale questo supporto, utilizzato per la prima volta dall’uomo addirittura nel lontano 1870?
Vantaggi
- Durata: ebbene, primo fra tutti è la durata di conservazione del dispositivo, certificata fino a 500 anni; la pellicola è protetta da materiale ignifugo e non si deteriora nel tempo, a patto che venga elaborata secondo profili professionali e che venga conservata in ambienti con temperatura ed umidità controllate;
- Spazio: la sua massa occupa un volume di spazio assai ridotto rispetto allo spazio occupato dalle stesse informazioni conservate su carta, calcolato in una scala massima di 1 a 48;
- Leggibilità: in condizioni estreme, si ha la possibilità di consultazione attraverso un semplice pezzo di lente di ingrandimento da utilizzare in controluce, e ciò allontana il dispositivo dal rischio di “obsolescenza”; al contrario, per consultare un file digitale, occorrerà sempre e comunque essere dotati di un dispositivo elettronico compatibile, talvolta di due strumenti combinati tra loro (pensiamo oggi al PC come lettore e al cd-rom come dispositivo di conservazione).
Dunque, perché il microfilm viene considerato ormai sinonimo di backup di sicurezza? Perché è l’unico che in casi estremi potrà essere letto, ma allo stesso tempo potrà essere anche riconvertito. In virtù di ciò, se è vero che ormai difficilmente si converte il cartaceo in microfilm (la qualità del digitale non è minimamente paragonabile), sempre più realtà pubbliche e private, scelgono di affiancare alla digitalizzazione una copia di backup di sicurezza in microfilm.
Per effettuare questa operazione, Datadisc.it si avvale di una tecnologia in grado di effettuare la riproduzione dal digitale al microfilm, ottenendo bobine certificate passando attraverso la conversione dei file e lo sviluppo dei prodotti chimici altamente professionali.
Finalità
Attraverso processi automatizzati e scanner professionali, siamo in grado di convertire in tempi brevi, centinaia di metri di documentazione, e, contemporaneamente, di offrire i sistemi per la lettura e la conservazione in outsourcing del materiale prodotto. Il cliente rimane proprietario del proprio archivio, e potrà dormire sonni tranquilli.